Il Centro Storico di Polignano a Mare

 

 
 

L 'ingresso al centro storico è dato dalla “Porta Grande”, oggi Arco Marchesale, unico accesso inserito nel Palazzo feudale. Anticamente era provvisto di ponte levatoio, del quale, tuttora, sono visibili i fori per le catene e i cardini. Inoltre, una grata di ferro si alzava all’occorrenza lungo delle scanalature, mentre da apposite botole poste in alto si riversavano sugli assalitori olio bollente e materiali vari. Il locale posto al di sopra del passaggio, invece, è quanto rimane della chiesetta di S. Giuseppe, la cui costruzione risale al 1561. La chiesetta era prima dedicata all’Annunziata e poi a S. Maria della Porta.

Il borgo anticamente era circondato da un fossato e da una cinta di mura, con torrioni e baluardi, di cui sono ancora visibili alcuni resti tra via Roma, via Muraglie e via Ranuncolo.

La piazzetta Fulvia Miani Perotti si apre al visitatore non appena viene oltrepassato l’arco. Sulla destra è il palazzo del feudatario, oggi dei Conti Valentini, mentre di fronte, ad angolo, si nota la terrazza del palazzo del Governatore. Sulla sinistra, in via Mulini, dopo aver superato il palazzo dove ha sede la Biblioteca Civica, si incontra la casa natale di mons. Pompeo Sarnelli, presbitero e letterato polignanese vissuto tra il 1649 e il 1724, nominato vescovo di Bisceglie nel 1692, al quale è dedicata anche la via principale della città. Dalla piazzetta Miani si giunge alla più ampia piazza Vittorio Emanuele II, percorrendo una stradina lungo la quale si incontra la gogna, luogo in cui venivano esposti alla pubblica derisione i condannati dalla Ducal Corte. Si possono notare una parte del gancio che reggeva la gogna e le pietre levigate dai corpi dei sofferenti. Nei pressi è il sedile, un luogo adibito in passato alle riunioni del Parlamento dell’Università della città, durante le quali venivano discusse, dagli eletti e con l’intervento del popolo, le principali questioni d’interesse pubblico. Di recente, grazie a lavori di restauro, sono venuti alla luce sul soffitto di un locale facente parte del complesso dell’antico sedile dei pregevoli affreschi.

Proseguendo si arriva allo slargo principale del centro storico, Piazza Vittorio Emanuele II. Si può notare, sulla sinistra, il palazzo dell’Orologio, sede del municipio fino al 1837. Su di esso è ancora visibile un’antica meridiana, mentre in alto s’innalza un piccolo campanile a vela. Tradizionalmente, durante i festeggiamenti in onore di San Vito, il Santo Patrono, la piazza viene addobbata con un sontuoso altare. Sulla sinistra del palazzo dell’Orologio si nota, al n° 33, il palazzo Ventura, con un prospetto del XVII sec., edificato su locali medioevali, e con portone ligneo e mascherone.